Ti sarà certamente capitato di avere in mente un obiettivo da raggiungere o una qualsiasi idea da realizzare e, in un determinato momento, sentire il tuo livello di sicurezza abbassarsi a causa della poca fiducia che hai percepito intorno a te o intorno a ciò che avevi in mente di realizzare.

Esiste un nome molto ‘forte’ con il quale vengono etichettate le persone che ti stanno intorno e che, con un atteggiamento di sfiducia più o meno dichiarata nei tuoi mezzi e nelle tue idee, ti tolgono sicurezza: li chiamano ladri di sogni. Aldila’ dell’etichetta che viene data a persone che si comportano così, questo tipo di atteggiamento ha radici psicologiche lontane, che le neuroscienze hanno studiato in modo approfondito.

Come stai?

Facciamo un esempio: usciamo, incontriamo un amico, un conoscente e improvvisamente, nel cielo sereno della nostra perfetta salute e della nostra perfetta centratura risuona la sua osservazione preoccupata, “Che cos’hai? Non ti vedo bene”.

Una frase da nulla se ci pensi. Eppure, se fino a quel momento ci siamo sentiti centrati, motivati e in perfetta salute, in un attimo ecco che  qualcosa cambia dentro di noi e il cielo si oscura. Quelle parole infelici hanno avuto un potere subdolo sulla nostra mente: quello di insinuare un dubbio.

E chissà perchè questo tipo di stimoli, ci arrivano in special modo ogni volta in cui ci troviamo ad affrontare una nuova sfida o abbiamo in mente di realizzare un nuovo desiderio o quando cerchiamo di realizzare un nuovo obiettivo.

Allora la domanda che dovremmo farci è la seguente.

Da cosa dipende il fatto che l’impressione di qualcuno riesca a prendere il posto del nostro giudizio?

Prova a pensarci: come può accadere che questa osservazione fatta da una persona esterna a noi, acquisti una tale importanza nella nostra mente, da riuscire a minare le nostre certezze e a sostituirsi alle nostre ragioni che, prima di farci venire il dubbio, ci stavano spingendo  a compiere determinate azioni?

Dal momento che sono una persona alla quale piace andare in profondità, quando anni fa mi ritrovai a ragionare su questo argomento mi dissi: deve esserci alla base un meccanismo mentale molto potente, capace di stravolgere con qualche inganno i nostri piani.

E la risposta fu ovviamente un sì, esiste un meccanismo alla base di questo fenomeno ed è anche uno dei più studiati e più affascinanti all’interno delle neuroscienze:

il meccanismo della suggestione

Come ho scritto sopra, quello della suggestione è un meccanismo davvero potente
ma, come accade per tutte le dinamiche, una volta scoperto il suo funzionamento è possibile assumerne il controllo.

Ed è quello che faremo in questo articolo: non solo analizzeremo i 3 elementi determinanti affinché il meccanismo della suggestione abbia impatto sulla mente ma, nello stesso tempo, ti fornirò una strategia molto semplice che, con l’uso del Cervello Quantico, farà  in modo che le opinioni degli altri non abbiano più alcun potere su di te e sulle tue idee, smettendo di ostacolarti riguardo a ciò che hai in mente e che vuoi realizzare.

Iniziamo quindi  ad analizzare insieme cosa significa la parola suggestione e quale reale impatto abbia questo meccanismo su ognuno di noi.

Il potere della suggestione

La parola suggestione è così tanto usata che sicuramente ne comprenderai subito il significato.

Eppure se scendiamo un po’ più in profondità, scopriamo qualcosa che secondo me è davvero molto interessante. Il senso etimologico della parola suggestione racchiude “solo una porzione della realtà: quella apparente”.

Chiunque o qualunque cosa riesca a provocare un dubbio,
uno stato di incertezza o un turbamento
agisce per quello che gli psicologi chiamano “presentazione di uno stato di sicurezza”,
e questo ha un grande impatto su di noi.

Per farti comprendere in modo concreto e tangibile quale potente impatto abbia questo meccanismo, sia in positivo che in negativo, voglio raccontarti uno dei più famosi esperimenti che hanno indagato questo fenomeno.

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L’effetto Pigmalione

Negli anni ‘60, un’équipe guidata dal ricercatore americano Robert Rosenthal, ideò un esperimento nell’ambito della psicologia sociale.

Sottoposero un gruppo di alunni di una scuola elementare ad un test di intelligenza.
In seguito selezionarono un numero ristretto di questi bambini (in modo assolutamente casuale e senza rispettare l’esito del test) e informarono i loro insegnanti che si trattava di alunni molto intelligenti.

Dopo un anno Rosehthal e la sua équipe tornarono in quella scuola e verificarono che i bambini selezionati, anche se erano stati scelti casualmente, avevano confermato la previsione di essere molto intelligenti, migliorando notevolmente il loro rendimento scolastico e divenendo spesso i primi della classe.

Questo effetto, per questa volta positivo, fu possibile proprio a causa del meccanismo della suggestione.

Avere accettato questa idea,
sia da parte degli alunni che dei loro insegnanti,
provocò un condizionamento sui loro comportamenti.

Successivi studi dimostrarono che questo effetto avviene non solo in ambito scolastico ma anche in contesti lavorativi o famigliari, e in qualsiasi altro campo, sia con effetto positivo che negativo.

Fino a quando non imparerai a conoscere questo meccanismo gli altri, che tu lo voglia o no, avranno un impatto profondo sulla percezione che tu hai di te.

Andiamo quindi a scoprire come fare per diventare consapevoli di come agisce questo meccanismo in modo che tu lo possa disattivare.

I 3 elementi caratteristici della suggestione

La suggestione è decisamente caratterizzata da 3 elementi caratterizzanti

  1. Propone o trasmette dei contenuti di coscienza
  2. Si manifesta allorché tali contenuti vengono accettati (per approvazione cosciente o inconscia) da qualcuno
  3. I motivi dell’accettazione di tale idea non sono dovuti ai contenuti, ma al modo in cui vengono trasmessi e alla qualità percepita della persona che li trasmette

Come liberarsi dai condizionamenti esterni

Sono quasi certo che, leggendo il secondo degli elementi caratteristici della suggestione, ti si sia accesa una lampadina.

Al punto due, infatti, troviamo la chiave che permette a questo meccanismo di attivarsi:

la suggestione si manifesta affinché i contenuti vengono accettati
(per approvazione cosciente o inconscia) da qualcuno.

Come fare dunque a prendere il controllo di questo meccanismo?

Il problema è che scambiamo ciò che è lì fuori come una verità mentre, invece, non lo è.

Ti faccio un esempio pratico: un calciatore entra in campo e viene fischiato (qui siamo al punto 1 del meccanismo, uno stimolo esterno propone o trasmette dei contenuti di coscienza).

Quei fischi potrebbero provocare nervosismo nel calciatore che li riceve, perdita di fiducia e tutta un’altra serie di reazioni sia mentali che fisiologiche negative.

Ma questo, come da definizione del punto 2, avverrà solo se quel contenuto verrà accettato da parte del calciatore, ovvero solo se egli gli darà il permesso di avere potere su di lui.
Se invece riconoscerà che quei fischi sono solo un punto di vista di altre persone (una loro suggestione che gli permette di vedere solo una parte di ciò che è), interromperà il meccanismo.

Ci sono campioni che se vengono fischiati si motivano. Piuttosto che con la perdita di sicurezza reagiscono con maggiore determinazione per dimostrare il loro valore.

In questo momento, quando quel contenuto esterno non viene accettato, la suggestione smette di avere impatto.

Piuttosto dunque che procedere per automatismi,
ogni volta in cui ti ritrovi ad affrontare situazioni di questo tipo,
puoi fermarti, semplicemente riconoscendo ed essendo consapevole del meccanismo.
A quel punto puoi renderti conto che le idee e le opinioni degli altri
non costituiscono una verità assoluta,
semmai sono solo il risultato del loro punto di vista, della loro suggestione.
A quel punto puoi decidere di non accettare il contenuto.

Ognuno ha il suo viaggio, ognuno vive la sua storia con le sue verità.
Quello che accade sovente è che accettiamo suggestioni da persone che sono loro stesse suggestionate (ricordiamoci l’origine del termine, vedono solo un piccolo pezzo della realtà e, accettando le loro idee, noi stessi ne vediamo un pezzo ancora più piccolo).

La verità è che quando le persone ti dicono che non puoi farcela non è perché tu non possa farcela, ma perché loro non ce la fanno o non vedono quello che vedi tu.

Ogni volta in cui ti dicono che è impossibile stanno raccontando la loro storia, non la tua.

Da cuore a cuore.

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