Il passato è solo un ricordo.
Il futuro è solo una proiezione.
L’unico momento che esiste veramente è il presente.
E’ tantissimo tempo che mi gira in testa questa definizione e probabilmente avrai già sentito qualcosa di simile. Onestamente non ricordo se si tratti di una citazione, se è il riassunto che io stesso ho fatto mettendo insieme alcuni concetti, o un misto di tutto questo. Ma poco importa.
Chi ha detto questa frase o ha esposto questo concetto dev’essere stato sicuramente ispirato ma sono sicuro, difficilmente consapevole di quanto fosse vera (e per vera intendo concreta, in modo materiale, che riguarda qualcosa che ‘si può toccare con mano’).
Il passato non esiste..il tempo non scorre solo in avanti come siamo abituati a pensare e, quello che appunto chiamiamo ‘passato’ in realtà non lo è e quindi può essere letteralmente riscritto (e per letteralmente intendo…davvero).
Non è solo questione di interpretazione (c’è molto di più)
Il passato non esiste no (almeno per come lo immagini tu).
Probabilmente sai che tutto ciò che ricordi non esiste come realtà assoluta ma è filtrato dalle tue conoscenze, dai tuoi programmi mentali, dalla tua interpretazione emotiva di quel ricordo.
Nel corso di questi ultimi anni ho visto professionisti di grande carisma, uomini e donne con personalità da grandi leaders , piegarsi in due in alcuni momenti di “scavo” interiore e disperarsi poichè riemergevano ricordi infantili che non avevano ancora metabolizzato veramente.
Ricordo benissimo una volta in cui stavo lavorando con una donna in carriera, dal grande successo professionale e con un carattere molto forte.
Ebbene, non riusciva a trattenere la sua disperazione e il suo pianto perchè il ricordo riemerso era delle prime volte in cui, da bambina, stava imparando ad andare in bicicletta e avrebbe voluto che fosse il papà a spingerla, a tenerla in equilibrio. Ma, quella volta, il papà non c’era..
Ricordi di questo tipo, nel 99,9% delle volte, sono sommersi.
Eppure, anche a 40 anni di distanza (come nel caso di cui ti ho parlato) sono ricordi che si fanno sentire (se hai seguito gli altri articoli puoi immaginare come possano condizionare in modo sottile ciò che pensiamo e le nostre scelte).
In quel caso abbiamo dovuto rielaborare l’accaduto e riscriverlo a livello emotivo.
Generalmente la stragrande maggioranza delle persone non è consapevole di quanto quel tipo di passato possa influenzare il loro presente e, soprattutto, che attraverso le opportune strategie (come quelle proposte dal Cervello Quantico) possa essere riscritto.
Io stesso, prima che qualche anno fa scoprissi quello che ti sto per raccontare, non potevo immaginare che quel passato potesse essere riscritto…nel vero senso della parola, in modo ancora più profondo. E qui il livello quantico ci offre un’affascinante possibilità in più.
La retrocasualità: un fenomeno bizzarro della Fisica Quantistica
Quando (ormai molti anni fa) scoprii la Meccanica Quantistica rimasi a bocca aperta (come tutti quelli che, in qualche modo, ne vengono a contatto).
Da quel momento infatti riuscii a spiegare in modo scientifico fenomeni che fino a quel momento avevo potuto osservare ed esplorare “solo” dal punto di vista energetico e spirituale. Come si sa, la nostra mente vuole sempre conferme e la Fisica Quantistica è in grado di fornirle: è un modo diverso di vedere la realtà…
Una serie di esperimenti pubblicati sulle più prestigiose riviste
hanno esplorato la possibilità di poter riscrivere (letteralmente) eventi del passato.
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Influenzare eventi del passato
Uno di questi esperimenti, forse non il più significativo ma certamente uno tra i più comprensibili, è stato condotto dal Dott. Dick Bierman e dal Dott. Helmut Schmidt.
In cosa consisteva questo esperimento? L’obiettivo, come detto, era verificare la retrocasualità quantica.
1. Registrarono dei nastri in cui misero dei ‘click’ generati in modo assolutamente casuale (il suono poteva essere avvertito all’orecchio destro o sinistro)
- Alla fine della registrazione, attraverso un macchinario, misurarono il numero di clic registrato su ogni nastro (quanti erano a destra e quanti a sinistra).Nessuno, neanche loro, aveva ‘udito’ i click e osservato i risultati, tutto venne affidato alle macchine che tennero nascosti sia i dati che i risultati agli stessi sperimentatori.
Questi nastri poi furono inviati ad alcune Università, in cui ad alcuni gruppi di studenti venne chiesto di cercare di influenzare il risultato di quei nastri (in poche parole gli venne chiesto, mentre ascoltavano, con la loro intenzione di cercare di far venire fuori più click all’orecchio sinistro o destro).
Il risultato fu sbalorditivo: in oltre 20.000 esperimenti effettuati tra il 1971 e il 1975, il Dott. Dick Bierman e il Dott. Helmut Schmidt scoprirono un risultato significativo.
Il 55% di quelle registrazioni aveva un maggior numero di “click” a sinistra o a destra.
In poche parole? I risultati ottenuti tramite l’intenzione avevano avuto la capacità di influenzare il passato: si, i dati originali (tirati fuori al momento della registrazione) non combaciavano con quelli al termine dell’esperimento.
Il potere dell’intenzione di quegli studenti
influenzò un evento già accaduto.
Lo riscrisse.
Studi di questo tipo sono stati fatti in migliaia di condizioni diverse.
Il Dott. Kater Murch autore insieme ai colleghi della Washington University a St. Louise di uno studio recente sulla retrocasualità, ha dichiarato:
Non è chiaro perché nel mondo quantico
il tempo non scorra solo in avanti ma anche indietro.
Molti ricercatori stanno lavorando a questo problema,
e mi aspetto che venga risolto nel giro di qualche anno.
Anch’egli, come tutti gli autori degli altri studi, non ha messo in discussione il fenomeno. Ormai la Scienza non mette più in discussione questi fenomeni, la domanda non è più ‘se’ ma ‘come’ sia possibile..
E forse, la risposta a questa domanda, è che siamo nel campo delle infinite possibilità…
Ma quando parliamo di ‘infinito’ la nostra mente fa fatica a comprendere questa parola.
Si, viviamo nel campo delle infinite possibilità.
Che tu possa esplorarle tutte, senza condizioni.
C’è un modo diverso di vedere le cose.
Più che puoi, sempre.
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