Ci sono livelli della realtà a cui raramente diamo attenzione e che difficilmente andiamo ad esplorare.
Oggi voglio parlarti del livello che ha a che fare con il benessere fisico e, nello specifico, con la perdita di peso.
Se hai problemi di peso, se il tuo rapporto con la bilancia è diciamo così… non ottimale, sto per darti una buona notizia: potrebbe non essere colpa tua.
Non è colpa tua
La programmazione mentale, quella emotiva, il tuo livello di movimento e il tuo rapporto con l’alimentazione (tutte cause che possono influenzare il tuo rapporto con il peso) potrebbero essere il risultato di qualcosa che arriva da lontano, da molto lontano.
La verità è che il tuo cattivo rapporto con il cibo potrebbe addirittura essere colpa della tua bisnonna!
A questo punto ci saranno due reazioni da parte tua: la prima una reazione del tipo ‘ah ah! lo sapevo che non era colpa mia, io le ho provate tutte!’, la seconda del tipo: “e cosa c’entra mia nonna?’.
Nel caso tu abbia avuto la prima reazione sono felice di averti dato una buona notizia, sicuramente ti aiuterà a diminuire i sensi di colpa e a ritrovarti con un diverso grado di leggerezza.
Nel caso tu abbia avuto la seconda reazione (cosa c’entra mia nonna) continuando a leggere troverai la risposta.
Può la vita dei nostri antenati influenzare il nostro destino?
In molteplici culture, da quella egizia a quella sciamanica, passando da quelle buddhiste, induiste e in pratica in ogni cultura e filosofia di ogni tempo, viene praticato il culto degli antenati.
Si tratta di una forma di riconoscimento della propria linea transgenerazionale.
Da un po’ di anni anche nelle culture occidentali grazie ai lavori svolti da menti illustri dei nostri tempi, (come la dott.ssa Anne Ancelin Schützenberger che è stata una psicologa e psicoterapeuta riconosciuta a livello internazionale, nonché professoressa emerita all’Università di Nizza, dove diresse per oltre vent’anni il laboratorio di psicologia sociale e clinica) l’idea che in qualche modo la vita dei nostri antenati abbia un impatto sulla nostra realtà è diventata sempre più reale.
Il progredire degli studi scientifici poi, ha reso questa idea ancora più concreta, dando pane per i suoi denti alla nostra parte razionale, sempre in cerca di prove riguardo a concetti che, invece, esistono dalla notte dei tempi.
È vero che la vita dei nostri antenati ha impatto sulla nostra?
E se questo è vero, vale anche per le nostre abitudini alimentari?
A darci una risposta è una scienza relativamente nuova, nata intorno alla metà del 19esimo secolo (anche se i suoi principi erano già stati avanzati da Aristotele, intorno al 300 a.c. ).
Questa nuova Scienza è l’Epigenetica (dal greco epì, ovvero “sopra” e gennetikòs, ovvero “relativo all’eredità familiare”). In poche parole l’epigenetica è una branca della biologia che studia l’espressione dei geni e l’ereditarietà di forme comportamentali che non modificano il DNA ma la sua espressione.
Non voglio usare paroloni e dunque sarò il più semplice possibile: quello che si è scoperto è che sì, esiste il DNA, ma non rappresenta un ‘marchio di fabbrica non modificabile’. Infatti quello che accade è che i geni possono essere attivati o non attivati a seconda di alcuni fattori (studiati, appunto, dall’epigenetica).
Per usare una metafora potrei descriverla così: immagina di essere all’interno di un teatro con una grande orchestra. Ci sono ogni genere di musicisti: le percussioni, gli archi, i violini, ci sono le arpe, c’è il pianista e tutti i musicisti che riesci ad immaginare.
Ecco, quello rappresenta il nostro patrimonio genetico, il nostro DNA, immutabile (i musicisti sono lì, sono stati pagati e nessuno li schioda!).
Non tutti i musicisti suoneranno però, e non tutti allo stesso momento.
Diciamo che se suonano o no e in quale momento lo decide lo spartito musicale. Ecco, potremmo dire che l’epigenetica studia non solo lo spartito musicale, ma anche come viene tramandato.
È uno spartito musicale che attiva o disattiva i geni del nostro DNA: quindi se è vero che il nostro patrimonio genetico è immutabile non vale lo stesso discorso per la sua espressione.
Forse dire ‘possiamo cambiare il dna’ è un’espressione forte,
ma si avvicina a quanto possiamo realmente fare, cambiare la sua espressione,
decidere quale musicista deve o non deve suonare.
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La dieta transgenerazionale
Ormai numerosissimi studi dell’epigenetica (parliamo dell’ordine delle centinaia e centinaia) hanno messo in correlazione i comportamenti della nostra linea di antenati con il nostro rapporto con il cibo e il nostro stato di benessere fisico.
L’ambiente, le condizioni di vita e le scelte dei nostri antenati,
possono avere un impatto molto concreto e reale
sulle linee famigliari future…
Uno studio molto interessante dal titolo ‘Obesity and Bariatric Surgey Drive Epigenetic Variaton of Speratozoa in Human’, condotto da ricercatori presso l’Università di Copenaghen con lo scopo di verificare la trasmissibilità epigenetica di fattori riguardanti l’obesità e gli interventi di bypass gastrico sulle generazioni future (pubblicato nel Dicembre 2015 dalla rivista ‘Cell Metabolism’) ha analizzato gli spermatozoi di 10 uomini magri e 10 obesi, scoprendo che nei due casi le cellule degli spermatozoi avevano segni diversi ritenuti capaci di alterare l’appetito delle generazioni successive.
Stessa cosa è successo analizzando gli spermatozoi di persone che stavano per sottoporsi ad intervento di bypass gastrico: le ricerche hanno individuato ben 4000 modifiche strutturali del DNA fra il prima e il post intervento.
Le scoperte dell’epigenetica hanno dimostrato che numerosissimi fattori sono in grado di alterare l’espressione del DNA e che questo può essere trasmesso con conseguenza sul rapporto con il cibo: carestie, condizioni di particolare stress, disponibilità o meno di cibo, scelte alimentari, fattori ambientali e di altro tipo, possono avere inciso un programma epigenetico, che non riguarda come ti dicevo la mutazione del dna, ma la sua espressione e, con essa, il tuo rapporto con il cibo (e con molte altre cose).
A dire il vero non so se è colpa della tua bisnonna ma…
L’affermazione che ho usato era un po’ azzardata, me ne rendo conto, ma l’ho fatto per alleggerire un po’.
In realtà non so se la colpa sia della tua bisnonna, ma so con sicurezza che il tuo rapporto con il cibo potrebbe esserti stato trasmesso per via epigenetica da qualche tuo antenato.
Cosa fare dunque?
Beh, innanzitutto spero di averti passato quantomeno una sensazione di sollievo.
Come seconda cosa, molto importante, l’espressione epigenetica del DNA è modificabile.
La prima cosa da fare è non identificarti più con i tuoi comportamenti, anche verso il cibo (ora sai che anche scientificamente è così).
La seconda cosa che potresti fare potrebbe essere lavorare su di te per liberare questo tipo di informazioni, per riscriverle.
Gli studi hanno infatti dimostrato che sì,
si può riscrivere l’informazione epigenetica.
Dandoti una formuletta non aggiungerei troppo valore, ti dico però che gli stati meditativi, il cambio di pensieri ed emozioni ad essi collegati (e di conseguenza la tua energia), sono fattori capaci di riscrivere l’espressione del dna (e quindi, in questo caso, anche cosa ti viene da fare istintivamente rispetto al tuo rapporto con il cibo).
Quello che posso dunque fare, dopo averti chiesto di iniziare a disidentificarti dai tuoi comportamenti, è invitarti ad entrare un po’ più spesso dentro di te.
Se vuoi usa un pensiero, una vibrazione guida, magari accompagnandole con una musica che favorisca l’introspezione.
Se vuoi puoi usare una delle Frequenze di Quantica II – La Guida delle cose che fai accadere.
Ringrazio i miei antenati e
libero le memorie con atti di amore, gentilezza e gratitudine:
siamo tutti, finalmente, completamente liberi.
Grazie.
NOTA: se hai Quantica II puoi scaricare le 13 Frequenze. Le tracce audio contengono anche la musica.
La cosa importante su cui porre consapevolezza è che, al di là della tua programmazione mentale ed emotiva che riguarda ciò che hai vissuto personalmente, ci sono sempre ragioni più profonde.
Quello che vedi, quello che osservi, è solo una conseguenza, il risultato di qualche informazione che è arrivata da chissà dove. Vale per il rapporto con il cibo ma anche per qualsiasi altro argomento e, solitamente, curiosando in questi livelli di realtà, come hai visto si scoprono cose molto interessanti.
È solo un inizio ma, come dico spesso, è già un buon inizio.
Ti aspetto nel prossimo articolo, con nuove spiegazioni dell’inspiegabile.
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