Immagina di avere all’interno di ogni tua cellula la tastiera di un pianoforte.
Ogni tasto rappresenta un gene del DNA.
Se tutta la sequenza del DNA si attivasse contemporaneamente
non si capirebbe niente: all’interno della cellula ci sarebbe solo una gran confusione.
C’è bisogno di uno spartito che indichi quali tasti debbano essere suonati.
ovvero, quale parte del DNA debba essere attivata,

quali informazioni debbano comunicare alla cellula come comportarsi.
Al contrario di quanto si pensasse fino a qualche anno fa,
quella sequenza, ovvero il DNA, non è immutabile.
Possiamo cambiare quello spartito.

Possiamo cambiare musica.
Possiamo riprogrammare il nostro DNA.

C’era una volta… voglio iniziare così questo articolo.
C’era una volta chi credeva che la terra fosse al centro di tutto e che tutto girasse intorno ad essa.

Poi si scoprì che non era proprio così: Copernico nel 1543, anno della sua morte, pubblicò De revolutionibus orbium coelestium (Delle rivoluzioni dei corpi celesti).

Ma in realtà la teoria eliocentrica era già stata ipotizzata da Aristarco di Samo, un antico astronomo greco vissuto intorno al 300 A.C.
Copernico ‘semplicemente’, la confermò in qualche modo a livello scientifico quasi 2000 anni dopo.

Allo stesso modo, da sempre, l’uomo si chiede come siamo fatti, cosa determina le nostre caratteristiche e qual è il nostro potere sulla realtà.
Te lo sei mai chiesto?

Ogni cellula, per sapere come comportarsi, ha bisogno di ricevere informazioni guida.

Una serie di lunghi studi e scoperte portarono nel 1944 alla conclusione che il DNA è lo spartito che suonano le nostre cellule: la molecola che trasmette l’informazione genetica, l’ereditarietà da un organismo all’altro (a James Watson e Francis Crick, nel 1953, va il merito di avere scoperto la struttura del DNA, la famosa doppia elica, e il suo meccanismo di replicazione).

Da quel momento il DNA è stato considerato il nostro marchio di fabbrica, immutabile, il nostro spartito, una specie di stampo dal quale non si ha via di uscita.

Ma in verità non è così perché come sempre, il viaggio che sembrava concluso, in realtà era appena iniziato

Quali informazioni vengono ereditate attraverso il DNA?

Di solito associamo all’ereditarietà i fattori che riguardano la salute: sappiamo benissimo come le malattie siano ereditabili, passando da generazione a generazione.

Molto più raramente sappiamo che non solo vengono ereditate le caratteristiche che riguardano la salute, ma anche caratteristiche caratteriali: anche le paure infatti vengono ereditate attraverso il DNA, anche il nostro modo di rapportarci al mondo viene ereditato attraverso il DNA. Già, è proprio così.

Centinaia e centinaia di studi hanno ormai dimostrato che le nostre caratteristiche caratteriali possono essere considerate transgenerazionali, ovvero crediamo che alcuni dei nostri comportamenti, dei nostri pensieri, delle nostre reazioni siano nostri, in realtà provengono dalla nostra linea famigliare.

Un esempio è uno studio condotto a partire dal ricercatore polacco Jacek Debiec che aveva notato come alcune paure vissute dalle vittime dell’Olocausto si ritrovavano ad essere vissute anche dai discendenti di quelle vittime.

A partire dalla considerazione di Debiec vennero fatti numerosi esperimenti.

Ciò che venne scoperto fu che effettivamente i traumi subiti dalle vittime dell’olocausto avevano avuto impatto biochimico sull’espressione di alcuni geni del loro DNA, impatto che veniva trasmesso per via ereditaria con il risultato che, all’insorgere di alcune condizioni simili (oscurità, atteggiamenti di potere ecc) venivano innescati, nei discendenti, le stesse reazioni biochimiche provocate da un aumento del cortisolo, l’ormone dello stress e dall’attivazione dell’amigdala, la parte del cervello che gestisce le emozioni e in particolare la paura.

In pratica i discendenti
stavano rivivendo le paure dei propri avi.
Gli scienziati hanno appurato che ciò era dovuto
all’attivazione di alcuni geni del DNA.
La paura, dunque, era stata ereditata geneticamente.

Cosa sta accadendo nella tua vita?

Ora prova a fare due riflessioni:

  1. l’esperimento di cui ti ho accennato riguardava le vittime dell’olocausto. In realtà questo accade anche con traumi molto più piccoli. Qualsiasi situazione vissuta in modo traumatico manda segnali biochimici ed elettrici. Cosa accade dunque se queste reazioni sono associate al nostro rapporto con ciò che ci capita ogni giorno: ai rapporti d’amore, al rapporto con il denaro, alle relazioni, a qualsiasi tipo di situazione tu stia vivendo? Davanti a queste situazioni quali sostanze il DNA decide di attivare? Quelle della paura o quelle del piacere?
  2. Forse tutte le antiche culture che dicono che dobbiamo guarire la nostra linea transgenerazionale… non hanno torto. Forse, proprio come Aristarco di Samo aveva intuito che fosse la terra a girare intorno al sole e non viceversa, ma si dovettero aspettare quasi 2000 anni affinché questo potesse essere confermato dalla scienza.

Forse presto scopriremo che, anche per la scienza, dobbiamo guarire il rapporto con i nostri antenati per vivere una vita piena, sana e veramente libera.

Io dico che quel giorno non è lontano.

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La buona notizia è che non siamo schiavi del nostro DNA: possiamo riscriverlo!

Come ti dicevo all’inizio dell’articolo, studi sempre più approfonditi sul DNA hanno ormai dimostrato che non è il nostro marchio di fabbrica immutabile ma che può essere riscritto.
Il DNA non è lo spartito. Il DNA sono i tasti che creano la melodia.

Continuando ad utilizzare la metafora del pianoforte sì, i tasti rappresentano i geni del DNA, ma tu puoi decidere di cambiare spartito, ovvero quali tasti debbano essere suonati e quali no, quali geni debbano essere attivati e quali no.

E’ così: puoi cambiare lo spartito, puoi riscrivere il tuo DNA.

Come? Sto per dirti qualcosa che, fortunatamente, oggi è scienza e, attraverso l’uso del Cervello Quantico, è anche una possibilità molto concreta, semplice e alla portata di tutti.

Ma prima voglio descriverti un esperimento che mi ha molto colpito: studiando alcuni neonati prematuri ospitati nei reparti di neonatologia è emerso che le pratiche infermieristiche legate alla prematurità prevedevano pochi contatti con i piccoli, che finivano quasi sempre per essere manipolati solo quando dovevano essere sottoposti a procedure dolorose.

Alcuni ricercatori hanno provato invece a manipolare i piccoli prematuri ad intervalli regolari durante l’arco del giorno: accarezzandoli, facendo muovere loro braccine e gambette, massaggiando il corpo, insomma sollecitandoli con attività piacevoli ed amorevoli.

Ebbene, il risultato è stato un incremento del 50% della loro crescita:
i piccoli maturavano più velocemente anche sotto l’aspetto neurocomportamentale,
apparivano più attivi e vigili e in media venivano dimessi dall’ospedale una settimana prima
dei neonati non sottoposti a queste ‘cure supplementari’.

Ciò avveniva, hanno scoperto, perché quelle pratiche cambiavano lo spartito che indicava alle cellule come comportarsi: si, è stato dimostrato che quelle pratiche modificavano l’espressione del DNA di quei bimbi.

Ed ecco come questo esperimento ci spiega un concetto potentissimo che è la chiave che ci consente di riscrivere il DNA e modificarne la sua espressione.

C’è una forza, di cui spesso parlo, e che spesso riferisco come la forza più potente dell’Universo.

Lo hai già intuito vero?

Sì, è la forza dell’amore quella a cui mi riferisco…e da oggi non è più poesia o intuizione, è scienza.

Durante un’altra serie di esperimenti, il Dott. Rie-Yuan Zhang ha potuto dimostrare che gli stati di amore influenzano un gene chiamato GAD1, un gene che controlla la produzione di un neurotrasmettitore chiamato GABA che è in grado di gestire le emozioni.

Un neurotrasmettitore che tra le altre cose è in grado di regolare anche la produzione dell’ossitocina, un ormone che serve ad attivare tutte le sostanze del piacere e di renderci fiduciosi, aperti, generosi.

Le carezze e l’amore riscrivono il DNA.
Gli stati meditativi, di armonia e di centratura,
raggiungibili anche attraverso l’uso quotidiano del Cervello Quantico
cambiano lo spartito,
riscrivono il DNA, ne determinano la sua espressione.

Quando pensi a te stesso, fallo da una posizione di amore.
Quando rifletti su ciò che ti accade, fallo da una posizione di amore.
Ogni volta in cui ti trovi ad affrontare sfide, battaglie, eventi di qualsiasi tipo che accadono nella tua vita, fallo da una posizione di amore.
Entra più spesso che puoi in uno stato meditativo, di armonia, di centratura , di pace interiore.

Non si tratta di fare le cose con amore, no.
Sto parlando di una cosa diversa: si tratta di essere amore,
perché quando sei amore, tutto ciò che fai è amorevole.

E questo, come ci spiega la scienza, è in grado di inviare informazioni alle tue cellule,
di riscrivere la struttura del tuo DNA, di modificare la sua espressione.

Non è filosofia no, è scienza.

C’è un modo diverso di vedere le cose.
Più che puoi, sempre.

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