Cristian Stangalini, 43 anni, è stato messo in cassa integrazione dalla multinazionale Metal Welding Wire, spcializzata nella lavorazione del ferro.
Oltre a lui altri 42 colleghi hanno perso il lavoro.
La reazione di Stangalini però è stata più forte del licenziamento. Da dipendente si è trasformato in imprenditore.
Era il 2011 quando è successo: Stangalini ha venduto casa e dalle ceneri dell’ex azienda ne ha fondata un’altra riassumento quindici ex colleghi.
In piedi. Standing ovation. Applausi.
Risultato: la suaOmp-Fili srl produce oggi 450 tonnellatedi fili per saldatura al mese con un fatturato superioreai 4 milioni di euro.
In piedi please. Standing ovation. Applausi.
Il 43enne neo imprenditore è convinto che, sebbene il momento storico sia innegabile, la soluzione non può essere “la paralisi”.
“Quando l’azienda per cui lavoravo ha deciso di chiudere lo stabilimento – ha spiegato – era evidente che non era un problema legato alla mancanza di lavoro. Sarebbe stato un delitto gettare alle ortiche tutto“.
“Non è stato facile – prosegue – perchè al di là di tanti proclami si è soli a combattere lì fuori“.
Non è stato facile, ma le persone che possono vincono,nonostante tutto.
E chi ha detto che sarebbe stato facile?
Non è neanche la domanda giusta.
La domanda giusta non è se è facile o no, la domanda giusta è se è possibile.
Questa è la domanda delle persone che possono.
E’ cambiato tutto, le condizioni socio economiche sono cambiate, le persone sono cambiate, il mondo del lavoro è cambiato.
La scelta è quindi: o decidere di resistere al cambiamento (e perdere) o partecipare alla più grande rivoluzione del nostro tempo.
Metterti in proprio: inizia da qui (e non commettere questo gravissimo errore)
Mettersi in proprio? Molti non prendono ancora in considerazione questa ipotesi, non fa per me,prima o poi troverò un lavoro ecc. ecc. ecc.
E’ cambiato tutto.
Altre persone invece iniziano almeno a prendere in considerazione questa eventualità, ma molto spesso commettono questo gravissimo errore: passano la quasi totalità del loro tempo nella creazione del loro prodotto/servizio.
Non c’è niente di più sbagliato.
L’idea serve (quella giusta) ma dopo la fase dell’idea non c’è quella della realizzazione, c’è quella della vendita.
Ebbene si, sembra strano ma è così: che te ne fai di un bel prodotto/servizio se poi non se lo compra nessuno?
Metterti in proprio: ti serve solo questo per iniziare.
1. Una buona idea
2. Testare la sua validità sul mercato.
Non ti serve nient’altro. Allora a questo punto potrebbe venirti questa domanda: come faccio a vendere qualcosa che non ho?
Facciamo un esempio: vai dal fornaio, ti dice “ho del pane nuovissimo, fatto con xxx, e xxxx. Lo vuole?“. “Si grazie, lo provo..“.
Bene, 1 a 0 per te. Poi puoi dirgli che ancora in realtà non ce l’hai ma che vorresti farlo e ti piaceva conoscere il suo parere, ma questo puoi dirglielo solo dopo (nei prossimi giorni ti spiegheremo il perchè).
Quanti SI ricevi in confronto ai no?
2, 5, 10 persone: quel tipo di pane lo compreranno, ora si che posso farlo.
Non hai bisogno di un prodotto o di un servizio già realizzati per provare a venderli.
REGOLA FONDAMENTALE:
Idea – prova a vedere se comprano quell’idea (che si tratti di un prodotto o di un servizio non fa differenza)
e poi, solo poi, quando sei sicuro che lo compreranno allora investi il tuo tempo e risorse
nella loro realizzazione concreta.
Per il tuo successo.
C’è un modo diverso di vedere le cose.
Sali al tuo livello superiore.
Più che puoi, sempre.
2 Commenti
Giovanni Garavello
Grande e ottimo articolo
davide
…più il credere POSSIBILE
di alcuni pensieri oggi apparenti come impossibili;
più sorgeranno dei “Cristian Stangalini” dimostranti che
è POSSIBILE credere… 😉
Bella giornata a tutti 🙂
Davide
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