Se rimprovero i miei dipendenti quando lavorano male si offendono; se lascio perdere continuano a fare male.
Enrico, 39 anni
E’ giusto correggere chi sbaglia: se non lo fai continuerà a sbagliare. Bada piuttosto a stigmatizzare l’errore e non l’errante; o, come dice la Chiesa, a prendertela con il peccato, non col peccatore. Un conto è dire “Hai fatto una cretinata”, un altro è dire “Sei un cretino”. Nel primo caso colpisci lo sbaglio; nel secondo distruggi la persona. Che, mortificata, ti odierà.
Comunica ai tuoi che credi in loro anche se sbagliano. E impara a considerarli non dipendenti, ma collaboratori: non subordinati da controllare, ma persone con le quali percorrere un pezzo di strada insieme.
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